N.12 UNO SCONTRO IN MOTO E MAURO TORNA SU

“Ho guidato e non ci ho fatto caso, così mi sono fermato (è morto in un incidente e qui Mauro parla alla madre)

Dopo è un’altra cosa, la metamorfosi è completa, ho un altro corpo e mi piace lo straordinario fisico.

Qui mi ritrovo con gli amici e mi rallegro, vivo al riparo dalla società violentata (il nostro mondo).

La mia fede ha visto a rendere (gratificato nel Giudizio, è risaputo che Mauro prestava aiuto come volontario alla parrocchia)”.

Continua dicendo alla madre: “Allontana dalla tua mente il cadavere (il suo corpo terreno è morto, ma continua a vivere in un'altra forma) noi (Lassù) abbiamo bisogno di spari di vita, di intenzioni salubri. 

Le condoglianze diventano nere forze per la stabilità umana quando viene smembrata (lo strappo del figlio dal cuore straziato di una madre) e così diventa una canzone angusta senza speranza, senza più pace.

Qui sono all’ombra di una Vite (al fianco di Dio) in sobrietà e chiarezza e godo di un’egregia Vita sana”. 

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