Michele così si esprime: “Il giorno che mi sono ucciso si è aperto il soffitto, entrato poi nel Tribunale (di Lassù) dovevo rendere conto di ciò che avevo o non avevo fatto… non Hanno trovato un motivo per giustificarmi”.
Il ragazzo mi riferisce che il giudice disse: “Tu davanti alla tua realtà giuravi l’amore per Dio (quando esisteva Lassù prima di venire ad abitare sulla terra). Ma c’era un veto, ti ricordi no?... c’è il Padrone e ci sono le sue tappe (durante il percorso terreno) per poter venir via” (perché la nostra vita non ci appartiene, sarà Dio che decide quando è ora che torniamo).
Michele prosegue: “Ora mi sto facendo pulizia, sono qua con Gastone, Orlando, Piero... siamo tra amici, noi chiacchieriamo e cerchiamo di guardare con speranza.
Anche smisurate radici mi identificano" (sarebbero i suoi parenti che vivono già stabilmente Lassù).