N.7 SOLITUDINE KILLER

Ho sentito dire sottovoce da Marta, una bambina di dieci anni: “Per me, potrei anche morire”… ho riferito a sua madre, che conoscevo, queste sue parole… le ho chiesto se immaginasse il perché di quella esternazione della figlia.

La signora imbarazzata mi diceva di non capire il perché la bambina avesse parlato così, meravigliandosi in quanto mi informava che i loro figli vengono accontentati (c’è anche un fratellino nel cerchio famigliare) su ciò che chiedono.

L’ho lasciata dicendole che avrei provato sentire se Lassù mi avessero detto qualcosa a riguardo… lei sapeva già che posso mettermi in contatto con Lassù.

La Vergine Madre quella notte mi ha parlato così: “Bocca della Verità (io Ida), nel terreno delle anime che cercano, dì alla madre radice sacerdotessa che le ha concepito la vita (la madre di Marta) che quest’anima (Marta, la figlia) che cresce da sola ad una certa età va incontro alla depressione… più avanti potrà capitare anche al bambino.  

L’attentatore (il diavolo) il cui stendardo è l’inganno, organizza l’ottundimento (appannamento nelle coscienze dei genitori) nella vita famigliare, in una miseria siderale (abissale)… è questo il meccanismo del padrone del mondo”.                                                                                                 

La madre è impegnata dalla mattina alla sera nella florida azienda del nonno, mentre il papà dei bimbi, possiede un negozio fuori città, aperto anche di sabato.

La Vergine continua dicendo: “I figli si devono accompagnare alla Divina Conoscenza, sulla stessa via (andando alla Messa) oltre la mamma dovrà andare anche suo papà… così (la figlia Marta) si rende conto che ha Due Forze (quella dei genitori e quella di Gesù che attraverso l’Angelo Custode le parla al cuore). Si deve suggestionare (che Dio esiste davvero) evidentemente, sennò casca a piegarsi in due… invece venendo istruita, finisce a sostenersi volontaria nell’amore di Dio”.

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